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"Smashing Pumpkins per la tappa Milanese al Parco della Musica" di Stefano Attuario

  • francescocaprini
  • 6 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

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Smashing Pumpkins foto di Stefano Attuario


C’è grande attesa per il concerto degli Smashing Pumpkins per la tappa Milanese al Parco della Musica, dopo le parole del frontman Billy Corgan di qualche giorno prima rilasciata in una intervista radiofonica “i fan possono aspettarsi una data che creerà dei ricordi, ci saranno grandi successi e nuove canzoni, sarà un set emozionante.”

aspettativa ripagata ? per il sottoscritto assolutamente SI.

Il palco allestito per questo tour,  è stato esaltato da una scenografia coinvolgente, ovvero tre gigantesche bambole maliziose, colorate, rappresentanti infanzie perdute e identità frantumate, ben raffigurate nel loro movimento, che hanno danzato tra giochi di luce e atmosfere surreali per tutta la durata dello spettacolo. Niente è stato lasciato al caso.

L'estetica di Billy Corgan si muove tra l'esoterico e il divino, risultando perfettamente adatta a inni sacri come “Today”, “Disarm” e “1979”, brani tanto perfetti da sembrare quasi irreali.

E’ un concerto spirituale, guidato da chitarre oscure, potenti che esaltano le capacità individuali dei membri.

Billy, sorride, si diverte, si esalta, è questa la connessione con il suo pubblico, poche parole e molti fatti. Uno spettacolo “suonato” due ore di puro rock, grunge, dark chiamatelo, etichettatelo come volete, ma sono 2 ore intense, senza pause, che dimostra che gli Smashing Pumpkins sono vivi e carichi di energia, e continuano a costruire la loro storia senza mai replicarla, né dimenticarla.

Certo sentire e cantare certi brani crea una certa malinconia, anche se devo dire che tra il pubblico era presente una diversità generazionale, e come dice lo stesso Billy C. riguardo al senso della retrospettiva artistica “c’è riflessione spirituale quando certe volte rivedi un punto della vita … avere più anni nello specchietto retrovisore che guardando in avanti” , ma è proprio questo il merito, la lezione, ovvero studiare condizioni e fasi passate di un'evoluzione artistica, per trovare possibili connessioni col presente. La dimostrazione una scaletta che tra passato e  presente (che meriterebbe un ascolto più approfondito) , hanno reso omaggio a una band che non è mai scesa a compromessi, regalando una serata ricca di suoni, chitarre, distorsioni, il bel rumore che fa bene all’anima, e per citare un loro album un concerto Mellon Collie And The Infinite Sadness, dove la nostra adolescenza non è andata via per nulla, che la vita puo’ cambiare davvero, dove non resteremo incastrati ivano, che l’impossibile diventerà possibile. Fosse anche per una notte sola, fosse per una canzone ancora, fosse per un concerto ancora.

Stefano Attuario

per Rock Targato Italia blog


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