Roberto Bonfanti: gli ascolti di ottobre 2025
- Roberto Bonfanti
- 7 giorni fa
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Arriva con qualche giorno di ritardo rispetto al consueto, questo appuntamento dedicato al consiglio di qualche bel disco recente. E, in questo periodo dominato da slogan urlati ignorandone il significato e le potenziali conseguenze, preferisco anche andare dritto al sodo saltando i preamboli.
Sanno fondere attitudine post-punk e atmosfere post-rock, i Sanlevigo, e nel loro nuovo album intitolato “Spettri” provano a raccontare il mondo a modo loro, con uno sguardo crudo che si innesta su una scrittura estremamente concreta ma al tempo stesso evocativa che ben si sposa con una ricerca sonora capace di dosare sprazzi dilatati e momenti profondamente inquieti.
Nonostante il titolo bizzarro, “Iscream” di Lele Battista è un album che non tradisce assolutamente l’anima pop elegante e riflessiva che è da sempre un marchio di fabbrica dell’ex leader dei La Sintesi. Otto canzoni dalle tinte ombrose, dal retrogusto anni ‘80, dagli arrangiamenti privi di fronzoli e dalle melodie accattivanti che sanno navigare con garbo fra pensieri introspettivi per nulla banali.
“Il male” è il nuovo album degli Zen Circus, e probabilmente non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. Undici canzoni che si incastrano perfettamente in quello che è il percorso del trio toscano, con un rock irriverente capace di diventare tutt’uno con un approccio narrativo intriso di ironia caustica, riflessioni agrodolci e storie mai patinate con i piedi ben piantati nella quotidianità di questi anni ’20.
È qualcosa a cui occorre accostarsi con attenzione, “Reunion” di Saverio Lanza. Un disco dalla forma estremamente inusuale e dai toni sussurrati, che unisce diversi linguaggi (dal pop d’autore ai richiami alla classica contemporanea) ma che soprattutto sa trascinare l’ascoltatore in una dimensione onirica in cui ogni singolo suono sembra aprire una diversa visione o una diversa suggestione.
Può sembrare un personaggio strambo che tende a strafare, Cobol Pongide, però dietro al giocoso electro-pop anni ‘80 del suo “Kosmodrom”, fra le pieghe delle sue filastrocche surreali con la loro narrazione fantascientifica, ci sono uno spirito punk, un’ironia pungente e soprattutto una visione politica ragionata, provocatoria e per nulla banale del tempo presente e di tutto ciò che ci circonda.
Abbandonano l’inglese per abbracciare la loro lingua madre, i Mars Era con il nuovo album intitolato “Calce”, ma mantengono vivo uno spirito rock privo di compromessi firmando un lavoro tanto sanguigno quanto compatto intriso di chitarre stoner, visceralità grunge, ritmiche massicce dall’animo heavy e un’indole genuinamente anni ’90 densa di sudore e nervi scoperti.
È un autentico tuffo a perdifiato nella dark-wave più irrequieta e visionaria, “Redemption”, la seconda solidissima prova discografica dei The Elephant Man. Quarantatré minuti di musica dall’approccio decisamente internazionale che suonano come un oscuro viaggio dantesco fra atmosfere lynchiane, ritmiche industrial, sonorità claustrofobiche, visioni spettrali e inquietudini senza fondo.
Roberto Bonfanti [scrittore] www.robertobonfanti.com
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