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Roberto Bonfanti: gli ascolti di giugno 2025

  • Immagine del redattore: Roberto Bonfanti
    Roberto Bonfanti
  • 3 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Saltiamo i preamboli per una volta e, in questo giugno in bilico fra i primi scampoli d'estate e la fine di una primavera schizofrenica, andiamo direttamente al sodo tornando a consigliare qualche bel disco recente.

È un rap autenticamente dissidente e per nulla accomodante, quello di Frabolo. Un flow rabbioso che, accompagnato da scelte sonore irrequiete, scaglia parole affilatissime contro le iniquità del presente, le bugie mediatiche e l’ipocrisia della società dello spettacolo, andando così a comporre, con il nuovo album intitolato “Opera”, un lavoro coraggioso, privo di compromessi e dolorosamente colmo di pensieri importanti.

Ama scavare, Christian Frosio, sia dentro di sé che fra le pieghe più scomode della realtà che ci circonda. Proprio da questo dualismo nasce “Il diavolo e l’acqua santa”, un album di canzoni profondissime, evocative e tremendamente introspettive a cui si affianca una seconda anima intrisa di un rock estremamente concreto che affonda lo sguardo senza fare sconti fra le pieghe più controverse dell’epoca che viviamo.

Ha scelto l’affascinante titolo “Il sonno delle balene”, Phomea, per il suo nuovo album. Un lavoro suggestivo e stratificato in cui una canzone d’autore dall’indole profondamente riflessiva e dai risvolti poetici tutt’altro che banali incontra il desiderio di esplorare con eleganza sonorità di matrice alternative rock inquiete dal retrogusto anni ’90, dalle tinte ombrose e dall’approccio in continua evoluzione.

Si conferma come una delle più sanguigne portabandiera del rock italiano al femminile, Alteria, con il nuovo album intitolato “Nel fiore dei tuo danni” prodotto ancora una volta da Max Zanotti. Dodici canzoni dalla scrittura tanto pulita quanto sincera, venata dal senso di fragilità di un diario personale, che sposa un rock diretto fatto di energia, sonorità graffianti e forti echi post grunge.

Sembra esserci l’esigenza di coniugare un’indole meditativa con una scrittura che punta all’immediatezza della melodia, al centro di “Del tempo, degli elementi” di Zanna. Un disco che si sviluppa attraverso sonorità ariose che, fra approccio raffinato e richiami all’universo indie, prendono per mano otto canzoni capaci di toccare in modo apparentemente semplice tematiche riflessive per nulla scontate.

Sembrano scorrere quasi con indolenza, le canzoni di “Provincialotto” di Alessandro Palazzo. Otto tracce che, quasi una raccolta di pensieri disincantati confessati sottovoce senza troppi fronzoli all’alba di un qualunque lunedì mattina, camminano sospese su un filo costante di malinconia fra sonorità minimali, indole folk e richiami alla canzone d’autore più intimista.

Lascia da parte la forma canzone, “Nivula spoken” di Cesare Basile, per lanciarsi in un percorso totalmente fuori da ogni schema in cui la manipolazione dei suoni e la sperimentazione creano paesaggi stridenti dall’aria spettrale all’interno dei quali affondano le voci recitanti di una serie di ospiti. Un lavoro estremo, stracolmo di inquietudine e senso di isolamento.

Suona come avvolto da una nuvola del “Fumo” annunciato dal titolo, il nuovo lavoro dei Casino Royale. Un concept album impregnato di atmosfere da club e ritmiche ipnotiche che si snoda in un vero viaggio psichedelico fra dub, inquietudini urban, eleganza trip-hop e mille altre contaminazioni elettroniche miscelate con la personalità che solo un autentico pezzo di storia della musica alternativa può avere.


Roberto Bonfanti [scrittore] www.robertobonfanti.com


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