Roberto Bonfanti: gli ascolti di agosto 2025
- Roberto Bonfanti
- 1 ago
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“Pensa che bello se esistesse una specie di libreria on line dove poter ascoltare tutta la musica del mondo, scoprendo anche artisti nuovi o cose impossibili da trovare nei negozi” si diceva tanti anni fa, all’alba dell’esplosione popolare del web. Oggi questi servizi sono ormai una realtà ma, in determinati ambienti, la moda dell’estate 2025 sembra essere quella di sputarci autolesionisticamente contro. Certo, è ovvio che, anche al netto di certe informazioni chiaramente manipolate e di tutto ciò di cui si può discutere, ci sia molta strada da fare per diffondere un uso consapevole di tecnologie ancora giovani e per reinquadrare il ruolo dell’artista in un mondo che sta inesorabilmente cambiando a velocità supersonica ma, come diceva un vecchio proverbio, tagliarsi gli attributi per fare dispetto alla propria moglie non è mai una grande idea.
Chiusa la parentesi che meriterebbe in realtà un approfondimento molto più ampio e ragionato (così come lo meriterebbe il prendere atto di trovarsi di fronte a una generazione di artisti capace di indignarsi solo a comando su tematiche spinte dal mainstream e sempre meno in grado di ampliare gli orizzonti e spostare i punti di vista), torniamo anche in questo mese di agosto a consigliare qualche bel disco recente (parte dei quali, guarda caso, scoperti grazie ai tanto contestati algoritmi).
Ascoltando “Ghigliottina” dei 66Cl verrebbe da dire che il punk è più vivo che mai e sa ancora scalciare fortissimo. Meno di venti minuti di musica in cui si condensano sette canzoni sanguigne che trasudano sana strafottenza, urgenza di prendere posizione, provocazioni iconoclaste, citazioni dei CCCP e uno sguardo disilluso, indomito e abrasivo sul mondo.
È un esordio estremamente raffinato e moderno, “Lorena” di Elena Romano. Quattro canzoni segnate da una scrittura personalissima intrisa di un senso di fragilità sussurrato che sposa una ricerca sonora dal gusto internazionale che sa giocare con un’elettronica crepuscolare di gran classe che delinea paesaggi sonori stranianti e regala un senso di grande intimità.
A volte la geografia conta. La Classe Dirigente viene da Catania e il loro “Termini per una resa” sembra proprio voler raccogliere il testimone della rinomata scena catanese degli anni ’80 e ’90. Dieci canzoni che sanno coniugare immediatezza e profondità muovendosi fra un pop sofisticato e un rock d’autore dalle sonorità limpide e la scrittura riflessiva e mai banale.
“Con effetto immediato” dei Risorse Umane sembra quasi uscire da un archivio della IRA degli anni ‘80. Quattro canzoni dalle sonorità fortemente legate alla storica new-wave fiorentina ma capaci anche di trasportare quell’approccio poetico nel tempo presente raccontando in modo evocativo e decadente piccoli frammenti di vita contemporanea.
Suona familiare e rassicurante, “Tutto mondo” di rOMA, anche se le storie che racconta non hanno proprio nulla di sereno. Sarà per la voce calda dell’artista, per la sua scrittura lineare pur affrontando temi dolorosi, oppure per gli arrangiamenti essenziali e ben curati. Un disco di puro rock d’autore capace di affrontare con eleganza e naturalezza argomenti attuali.
Porta avanti con orgoglio la tradizione di quello che un tempo chiamavamo combat folk, “Come acqua di mare” della Compagnia Daltrocanto. Dieci canzoni immediate, fatte di chitarre, violini, impegno civile, momenti ballabili, profumi che spaziano dall’Irlanda al Mediterraneo e desiderio da raccontare storie di viaggio, speranza e lotta sociale.
Sono giovani, gli Anførsyn, ma hanno già imparato a coniugare l’amore per l’alternative rock più irrequieto con una scrittura capace di regalare melodie dall’indole quasi sbarazzina. Prodotto artisticamente da Francesco Tumminelli (chitarrista di The Elephant Man e Deasonika), il loro “De sidera” è un esordio stuzzicante fra new-wave, rock e freschezza.
È un rock popolato da ombre e nubi che guarda però alle stelle, quello portato in scena dai Pale Blue Dot con il loro “(H)eart(h)”. Un viaggio musicale dal sapore internazionale che spazia fra shoegaze, space rock e new wave con canzoni visionarie dalla scrittura lineare che coniuga atmosfere anni ’80 e sonorità alternative anni ’90.
Roberto Bonfanti [scrittore]
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