
Festival arrivato alla sesta edizione, confermandosi un appuntamento musicale imperdibile, per la proposte musicali che si alternano nella solita formula di palchi alternati ovvero il palco principale Holy Theater e il palco Red Basement ovvero la Palestra Visconti.
La prima band ad aprire le danze sono i Huge Molasses Tank Explodes, un quartetto psichedelico di Milano che propongono un sound che si rifà alle sonorità psych-wave, post-punk, shoegaze, che ben sposano il tema del festival. 20 minuti di ottima musica, dove il pubblico è avvolto da suoni ipnotici caratterizzati da sfumature elettroniche e combinazioni vocali, che rimandano ad un sound ricercato, personale, internazionale.
Un'ottima proposta musicale. Consiglio l’ascolto del loro ultimo lavoro III.
Il secondo artista è Black Snake Moan, questa volta nella Palestra Visconti. Si presenta chitarra, cassa e pedaliera. Uno sciamano del Blues del Mississippi. Psychedelia, ritmi tribali, riverberi ancestrali che, complice l'atmosfera della location, immergono il pubblico in uno stato di misticismo. Consiglio l’ascolto dell’album Spiritual Awakening.
I Giöbia, sono la terza band ad esibirsi, questa volta si ritorna alla sala principale Holy Theater. La band è un muro di suono caratterizzato da un vortice che prende a “pugni” il pubblico con il loro acid psychedelic rock, che non lascia scampo. Tutta la band suona in maniera pazzesca, mostrando una padronanza assoluta del palco e strumenti, trasportando l’ascoltatore in un mondo ipnotico, fatto di suoni, synth e ritmiche davvero notevoli. Consiglio l’ascolto dell’album Magnifier.
Quarta band, si scende di nuovo in Palestra Visconti con i Soapbox. Location perfetta per questa Punk- Rock di quattro ragazzi di Glasgow, con le buone intenzioni di fare intorno terra bruciata. Una sezione ritmica che incalza il carismatico frontman Tom Rowan, a incendiare il pubblico con la sua voce, pogando in mezzo ai presenti, coinvolgendo tutti in questa danza ribelle, dove poco a poco tutta la band partecipa. I Soapbox sono una scheggia impazzita con i loro ritmi esagerati, suoni distorti che sembrano voler sollecitare i fan verso l’ennesimo pogo spensierato e di divertimento spensierato e liberatorio. Per ora all’attivo hanno un EP Hawd That e diversi singoli che consiglio all’ascolto.
Quinta ed ultima band i Bachi Da Pietra. Giovanni Succi, chitarra, voce, leader carismatico, potente, Bruno Dorella drumming solido energico, Marcello Batelli attraverso basso e synth ha offerto nuovi orizzonti sonori, risultando coerenti con il loro sound aggressivo, ruvido, provocatorio, offrendo al pubblico un concerto raro di alto livello. I Bachi Da Pietra sono sicuramente una delle migliori band nel panorama underground che non fanno sconti a nessuno, risultando coerenti con i loro testi di spessore, scuri, con spunti riflessivi sullo stato sociale e politico di oggi e non solo. Il live è espressione e intenzione, con brani storici come Insect Reset e Bestemmio l'universo, e nuovi tratti dall'ultimo lavoro Accetta e Continua, un segno dei nostri tempi, come riportato proprio dal leader Succi in un'intervista per Rolling Stone : Accetta e continua è un po’ il segno dei nostri tempi. È la scritta che ci ritroviamo davanti ogni volta in cui visitiamo un sito. Volevo spronare l’ascoltatore, indurlo a fare un ragionamento del tipo: «Davvero accetti questa cosa fino a quando continua? Conviene veramente continuare a seguire questo tragitto o, forse, sarebbe meglio accettare un po’ di meno?».
“Quando certe cose diventano soverchianti rispetto a ciò che sei disposto ad accettare, bisognerebbe essere disposti a rigettarle. Quindi, in un certo senso, sì: non possiamo farci andare bene qualsiasi cosa».
Il concetto è chiaro: mastica, ma sticà.
Consiglio l’ascolto dell’album Accetta e Continua e Reset
Complimenti ad Arci Bellezza per il festival e l’organizzazione
PSYCHODELICE FEST
articolo di Stefano Attuario
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