Materiale altamente infiammabile che deflagrerà inevitabilmente il 30 gennaio 2026: The Molotovs - The ModNephews di Fabio Pigato
- francescocaprini
- 4 dic
- Tempo di lettura: 2 min

Un fratello e una sorella (loro lo sono davvero). Matthew Cartlidge (chitarra e voce) e Issey Cartlidge (basso e voce). Giovanissimi e pieni di talento, sono già stati scelti da artisti del calibro di Libertines, Sex Pistols e Blondie per aprire i loro concerti. Una coppia molto cool, che sembra farci rivivere i fasti di una Swinging London uscita da Blow Up di Antonioni, immersa in locali affollati e alla moda, dove Mods e Rockers si affrontavano e finivano spesso a botte.Loro hanno deciso di non tirare pugni, se non con l’energia della loro musica: prendono il meglio da entrambi i mondi e lo distillano in una potente miscela di Pop, Punk, Glam (complice una riuscitissima cover di Suffragette City di David Bowie) e, naturalmente, Rock. Materiale altamente infiammabile che deflagrerà inevitabilmente il 30 gennaio 2026, data dell’uscita del loro primo album Wasted On Youth.
foto The Molotovs - The ModNephews
Ma torniamo a loro. Matthew ha l’eleganza sartoriale di un giovane Paul Weller, con l’energia di qualcuno a cui hanno appena fatto esplodere un petardo sotto la sedia. Issey ha uno stile tipicamente britannico, che la colloca tra due icone come Twiggy e una giovane Debbie Harry in chiave punk. Il suo look funziona come un contrasto voluto: da una parte richiama l’eredità british-mod, dall’altra porta con sé l’energia ruvida del rock. Il suo basso è potente e crea groove pieni che sostengono perfettamente le parti di chitarra del fratello. La loro intesa è impressionante, come se avessero condiviso lo stesso grembo creativo e il mondo fosse il loro limbo. Una magia che raramente accade e ancora più raramente si riesce a far durare. Ma siamo sicuri che i nostri hanno ottime possibilità di riuscirci. Sono ancora molto giovani e hanno già alle spalle centinaia di concerti. La loro energia è un invito a non cedere al torpore che spesso ci viene indotto. Rhythm of Yourself parla infatti di un giovane manipolato da un’entità più potente ed esorta i ragazzi a rimanere se stessi. Nel disco si trovano anche riflessioni sulla modernità, sulla frammentazione interiore e sul raggiungimento della consapevolezza.Tra tutte le nuove band riescono a farsi notare per la determinazione e l’astuzia con cui hanno scelto ogni dettaglio della loro estetica: un insieme di spezie dolci e piccanti che dà vita a un piatto equilibrato, degno dei migliori ristoranti stellati.Ci troviamo davanti a qualcosa di fresco ed esteticamente complesso nella sua perfezione.Insomma: una “Next Big Bomb”. La musica capace di avvicinare le nuove generazioni al rock e incuriosire anche quelli più grandi (come il sottoscritto), che ormai si fanno venire la cervicale ogni volta che scuotono la testa a un concerto.
Articolo di Fabio Pigato
per il blog di Rock targato Italia







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