Luglio. Esplode l’estate che, con tutte le sue contraddizioni, è forse la stagione che rappresenta meglio la nostra epoca: ci si dimentica di tutto, guerre in corso e drammi sociali in primis, ci si abbandona al rumore di fondo e si affoga sorridendo nell’afa e nel vuoto pneumatico. Nonostante tutto, però, come ogni mese noi torniamo testardamente a provare a consigliare qualche buon disco recente.
Esordisce con un album dal gusto amaro, Michele Mingrone. “La grande notte” si presenta infatti come un lavoro dalle atmosfere desertiche e dalle sonorità impastate di un folk e blues che accompagnano canzoni spigolose in cui uno sguardo critico sul mondo e sulla società si sviscera fra rabbia e sarcasmo mettendo in mostra una scrittura diretta poco propensa a fare sconti.
È qualcosa di inusuale, “Manuale Illusione”, il disco d’esordio degli Ai!. Un percorso estremamente personale che parte da una commistione di minimalismo jazz e psichedelia dall’anima folk per poi, in modo quasi indolente, andare a comporre e scomporre frammenti di canzoni sussurrate e schegge di melodia. Un disco lento, dalle atmosfere limpide e delicate, e dall’approccio fuori dal tempo.
“Horcrux”, il disco d’esordio, di Rirha è uno di quei lavori che ci fa capire come sia possibile fare rap anche sfuggendo agli stereotipi che si sono imposti negli ultimi anni. Canzoni dalle atmosfere scure e dalle sonorità attuali che portano al centro della scena un flow diretto e incisivo attraverso il quale l’artista mette completamente a nudo i propri pensieri più intimi e le proprie fragilità.
È un folk arioso e riflessivo capace però farsi accompagnare da un velo di immediatezza pop, quello proposto da Helle con il suo nuovo album “La liberazione”. Un disco tessuto su sonorità lievi venate da una psichedelia delicata e atmosfere bucoliche, con la chitarra acustica in evidenza e la voce poliedrica della cantautrice sempre in primo piano a intrecciare melodie, storie e pensieri.
Abbandonandosi a un misto di psichedelia intima e rock a bassa fedeltà che accompagna uno spoken word dal piglio evocativo, I Rumori Di Via Silvio Pellico tornano con un nuovo album intitolato “Gli alberi non dormono”. Un lavoro tanto eclettico quanto ricco di sfumature emotive che riesce a valorizzare le parole che amano scavare a fondo fra ricordi, pensieri e riflessioni personali.
Hanno una passione per le sonorità taglienti e le cavalcate dai toni epici, i Geyser. “Crepe”, il loro nuovo lavoro, è un album che trasuda energia, visceralità e amore per il rock alternativo di fine anni ’90. Dieci tracce dirette ed enfatiche fatte di chitarre affilate, sezione ritmica compatta, pochissimi fronzoli e molta voglia di urlare al mondo le proprie inquietudini.
Roberto Bonfanti [scrittore] www.robertobonfanti.com
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