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  • Immagine del redattore Umberto Lepore

We Three al Legend Club: tre cuori grandi per un piccolo palco! (17/10/2023)

Aggiornamento: 28 ott 2023

Press. Barley Arts

Ph. Lucia Cirillo


Nell’intimo Legend Club di Milano arrivano gli altrettanto intimi We Three, terzetto pop-rock formato dai fratelli Humlie e attualmente impegnato nel suo Love Me World Tour.

Manny è un focoso e scherzoso frontman. Dolce, passionale ed emotivo, canta con furore e un pizzico di follia giocando sul suo parco Fender e dimostrandosi un virtuoso chitarrista elettrico dal tocco “johnmayeriano”, oltre che un cantante e chitarrista acustico dall’impronta “edsheeraniana”.

Salta e si lascia crollare a terra, dialoga visivamente con i fratelli e coinvolge il pubblico. Il tutto vestendo i panni di portavoce dell’autorialità del trio.

Bethany è un’abile bassista e un’ottima corista. Per nulla insicura e timida nell’esprimere le sue emozioni, spesso ci sbatte addosso la sua maschera facciale semi-piangente e regala al gruppo un dolce tocco funky. Su qualche brano abbandona lo strumento per concentrarsi sulla voce, aiutando il fratello a esprimere corporalmente l'enfasi delle lyrics e dimostrando le sue doti canore da solista.

E Joshua… che musicista! Alla mia prima presenza di fronte a un batterista-pianista, forte di un set che unisce i due strumenti (e li condisce ulteriormente con un pad), devo ammettere che la resa di questo connubio è piacevolmente sorprendente e, oltre a dimostrare l’abilità di questo interprete, ci ricorda come gli strumenti a tastiera (come anche quelli a corda) siano alla fine tutti membri della grande famiglia delle percussioni.

Preciso e giusto, calibra la potenza dei suoni a suo carico dimostrando una rara sensibilità musicale e uno spirito di adattamento sonoro perfettamente equilibrato al timbro del gruppo.

Con una scaletta abbastanza trasversale su tutte le uscite discografiche (concentrata in particolare su Happy e Love Me, le ultime due), questi ragazzi di McMinnville (Portland) comunicano la loro fratellanza parlando di amore e gioia, dipendenza e depressione. Temi che ben riescono a sovrapporsi sopra un generale soft sound dall’animo euforico ma anche fragile, triste ma anche festeggiante.

Tante emozioni, tanti immaginari e un livello musicale decisamente alto. Sebbene Milano li abbia accolti riservandogli un’audience di circa un centinaio di persone, i tre statunitensi hanno amato questa loro unica tappa italiana suonando (a detta dello stesso Manny) “come fossero nel loro salotto di casa”. Del resto c'è chi sostiene che le occasioni musicali così ristrette e modeste diano vita ai concerti migliori: pochi centimetri a dividere musicisti e pubblico, a unirli dentro un unico vortice artistico e sociale.


Umberto Lepore

@thesound.ofbeauty


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