Libri: "La nostra rivoluzione culturale" di Antonello Crespi
- rachele fiorani
- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min

Gentilissimi, abbiamo ricevuto la comunicazione riguardo la pubblicazione del libro, di Antonello Cresti, "La nostra rivoluzione culturale". Abbiamo provveduto a comunicare la notizia sul nostro blog Rock Targato Italia, nella rubrica "libri". Lettura consigliata.
Rachele Fiorani
Blog Rock Targato Italia
Rubrica Libri
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Quando il pensiero dominante soffoca ogni spazio di libertà e la cultura si riduce a mera propaganda, quando il linguaggio viene svuotato del suo potere trasformativo e la realtà si piega alla narrazione imposta, è il momento di un rovesciamento radicale.
La nostra rivoluzione culturale
Con una prefazione di Aldo Nove e una introduzione di Enrica Perucchietti
La nostra rivoluzione culturale di Antonello Cresti si propone come un’arma intellettuale di controegemonia, un’opera che scava nelle radici della manipolazione contemporanea e offre strumenti per un risveglio culturale autentico. L’autore propone una rottura netta con le dinamiche imposte dal mainstream, offrendo un’analisi lucida delle strategie di controllo culturale e suggerendo vie concrete per riaffermare il primato della cultura autentica, radicata nelle identità e nelle tradizioni.
Tra riflessioni su linguaggio, propaganda, censura e spettacolarizzazione dell’informazione, La nostra rivoluzione culturale è un manifesto per una nuova egemonia culturale, un breviario di resistenza contro l’omologazione del pensiero dominante e un appello alla costruzione di un nuovo “alfabeto della ribellione”.
Con un’analisi implacabile e senza compromessi, Cresti smaschera i falsi oppositori del sistema, i finti rivoluzionari che perpetuano la stessa logica di dominio che fingono di combattere. Con sfrontatezza, lucidità e un’incrollabile tensione alla verità, La nostra rivoluzione culturale è il “grimaldello culturale” di cui abbiamo bisogno per riaffermare il primato dell’umanità contro ogni tentativo di spersonalizzazione e annichilimento.
Sta a noi decidere: rimanere in silenzio o gettare le basi di una nuova egemonia culturale, un sovranismo popolare capace di rovesciare lo stato di cose presenti.
«La cultura è l’habitat in cui viviamo: se lasciamo che venga inquinata, nessun miglioramento politico o sociale sarà possibile». Antonello Cresti
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