Press: Parole & Dintorni
Ph. Luca Micheli
l boom d’ascolti per lo show televisivo “Tutti per uno”, trasmesso in primavera dall’Arena di Verona e costruito su una sessantina di brani a descrivere il background individuale del trio, ha spinto i suoi protagonisti a riproporre questo format in occasione della loro prima uscita nei teatri italiani. Un teatro in particolare, gli Arcimboldi, per ben sei serate.
L’effetto jukebox proposto dal Volo e dall’orchestra percorre molti generi, esponendo al pubblico tanto la dimensione corale del terzetto quanto quella solista dei singoli. Sul palco tanta (troppa?) storia, una lunga rassegna di capolavori italiani e non a toccare atmosfere che per questi ragazzi significano modello, scuola, ispirazione.
Sulla maggior parte delle proposte della serata il Volo si è dimostrato all’altezza del calibro dei brani portati sul palco (le interpretazioni di Modugno, Fontana, Cohen, Dalla e i canti sulle musiche di Morricone); su altri immaginari (i Beatles, Martini, Battiato, Preasley...), invece, bene ma non benissimo. Se da un lato i ragazzi nascono come tenori (due tenori e un baritono) e dunque tendono ad applicare ai brani in scaletta quel tipo di canorità, dall’altro uno show come questo (nonostante la sfera lirica degli interpreti, nonostante la presenza dell’orchestra) nel complesso esce come uno spettacolo molto pop, su alcuni punti parecchio rock (nota di merito qui al batterista e al chitarrista del complesso, fortissimi): nei brani non propriamente lirici (la stragrande maggioranza) sarebbe stato interessante ascoltare le voci dei tre sporcate, snaturate, lanciate all’avventura in contesti lontani dalla loro comfort zone. Ciò non si può dire che non sia stato mai fatto (ottimo ad esempio Ignazio nella versione rockeggiante/souleggiante di Aretha Franklin), però su molti brani si è goduto del contrario, del contesto incollato sulle loro corde, di esibizioni “caruccie e belline” perché loro sono carucci e bellini, ma nella sostanza un po’ insipide.
Tralasciando il personale parere sull’effetto dello spettacolo, è pacifico che Ignazio, Gianluca e Piero siano tre ottimi cantanti. Preparati, gioiosi e affettuosi.
Potentissima voce il primo, elegante performer il secondo, grande tenore il terzo.
Legatissimi al loro pubblico, sorridenti, capaci di mischiare a tutta la grande componente musicale proposta anche piccoli sketch divertenti e spensierati: belli, danno la possibilità ai tre di scendere dal piedistallo e prendersi in giro, offrendo al pubblico la loro semplicità e spontaneità. Un’ironia che fa bene e distrae, regala note di respiro a uno spettacolo colorato sì, poppeggiante e fresco, ma comunque di stampo lirico e dunque non accessibile a tutti.
Bravo Il Volo! Ambasciatori di bellezza musicale, messaggeri in tutto il mondo di canzoni storiche che ovunque hanno reso viva la lingua italiana.
Umberto Lepore
@thesound.ofbeauty
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