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  • Immagine del redattoreRoberto Bonfanti

gli ascolti di ottobre 2023


È un mese mutevole e imprevedibile, ottobre, e in questi anni sembra esserlo diventato più che mai. Difficile dire ora che tipo di stagione autunnale ci attenderà dunque, per essere pronti a tutto, anche la selezione musicale di questo mese si presenta estremamente varia spaziando fra generi lontanissimi fra loro.


Ha una scrittura brillante ma al tempo stesso capace di un’introspezione tutt’altro che banale, Ferretti, giovane vincitore dell’ultima edizione di Rock Targato Italia che esordisce con “23:32”, un ep che mette in luce il suo stile moderno basato sulla fusione fra rock d’autore graffiante e rap dall’approccio suonato. Un artista in grado di trovare un intrigante punto di equilibrio fra inquietudine, teatralità e immediatezza.

È un lavoro femminile e intimo intriso di un bel senso di vulnerabilità, “Io, io, io” di Irene Buselli. Sette canzoni delicatissime e personali che non rinunciano però alla melodia e che, grazie anche agli arrangiamenti minimali ma curatissimi che le rivestono, trascinando l’ascoltatore fra le pagine di una sorta di diario musicale fatto di riflessioni fragili e psichedelia d’autore.

Suona oscuro e claustrofobico come un viaggio dantesco, “Odradek pt.I” dei Marnero. Un disco che non fa il minimo sconto e che, fra chitarre hardcore e atmosfere da folk apocalittico, condensa in cinque tracce tonnellate di rabbia sonora, inquietudine profonda e disperazione poetica travolgendo l’ascoltatore con un impatto quasi catartico.

Nevrosi post-rock libere di sfogarsi nel modo più diretto, tensione emotiva costantemente alta e fraseggi affilati di chitarre accompagnati da una sezione ritmica estremamente precisa: è questa la formula di “Ventre” dei Palmer Generator. Un lavoro irrequieto e tagliente che di certo si saprà catturare l’attenzione degli amanti del rock strumentale dall’anima più spigolosa.

È una poetica ombrosa e indolente, quella portata in scena dai Misère de la Philosophie con il loro “Vera e il Diavolo”. Un percorso musicale composto da chitarre graffianti, atmosfere crepuscolari e canzoni che scorrono lente ed evocative regalando un rock d’autore dalle sonorità abrasive, dall’anima visionaria e dall’approccio personale.

C’è una semplicità estrema nella musica di Daniele Cobianchi, e a volte è necessario anche questo. “Ciclista amatoriale” è un disco di puro pop d’autore dall’anima semi-acustica. Canzoni pulitissime e genuine che scivolano leggere, fra melodie lineari e arrangiamenti mai invasivi, lungo un filo di costante malinconia su cui si innestano riflessioni personali e storie di frammenti di vita.



Roberto Bonfanti [scrittore] www.robertobonfanti.com

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