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The Veils. Concerto a Milano. Articolo di Stefano Attuario

francescocaprini


  L’Asfodelo il fiore dei campi elisi, nella mitologia Greca aveva a che fare con il regno dei morti, ma anziché alla morte era associato in maniera positiva alla rinascita. Infatti i bulbi di questo fiore hanno la capacità di sopravvivere agli incendi, pronti a rispuntare a nuova vita. Secondo gli antichi romani, invece si pensava che l’anima del defunto vagasse in un aldilà sotterraneo chiamato Ade. L’anima del defunto, che era capitato nel “girone” del Limbo, aveva la fortuna di trovarsi in un campo di fiori di Asfodelo, e potersi cibarsi per l’eternità dei suoi bulbi. Da questi spunti il fondatore e frontman Finn Andrews dei The Veils, si è ispirato a questo viaggio musicale “Asphodels”, il loro ultimo lavoro in studio.


Andrews attinge più dai grandi poeti che dal pozzo dei cantautori rock and roll più tradizionali. "Non ho la disciplina per essere un poeta, quindi scrivere canzoni mi è sempre sembrato il posto giusto per me. Ma poeti come Lorca, Ted Hughes e Louis MacNeice hanno tutti influenzato molto la mia scrittura di canzoni. È nello scrivere e poi cantare queste parole che mi sento più utile al mondo, suppongo".


I brani esplorano temi profondi come la vita, la morte, l’amore e la perdita. L’album e il concerto è un viaggio interiore che alterna momenti di calma e riflessione a esplosioni di energia e passione.


La sofferenza e la poesia nella voce di Andrews, non fanno sconti e regalando una performance di valore, accompagnato da una band di musicisti solida, perfetta.


Riflessione personale: Fa sorridere l’idea che inizialmente l'album non aveva il sostegno finanziario di un'etichetta. Lo stesso Andrews riporta : "Non avevamo i soldi per un produttore, quindi l'ho prodotto io", dice Andrews. "Penso che da quell'insicurezza finanziaria si prendano decisioni più chiare e di certo non c'era spazio per nulla che fosse lontanamente superfluo: abbiamo ridotto tutto all'osso. Lavorare in questo modo richiede un pedaggio emotivo, ma penso che l'album sia tanto migliore per questo".


Il fatto di crederci è uno stimolo per musicisti, artisti di ogni genere, che oggi trovano sempre meno spazio e porte chiuse. Nelle difficoltà e nella costanza nei propri progetti in un modo o nell’altro si troveranno sempre modi per poter emergere nella confusione della massa. Bisogna essere tutti un po '"Asphodels" in grado di resistere al fuoco per dar vita in un vasto mondo di ceneri.

Complimenti The Veils.


Stefano Attuario

by Rock Targato Italia

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