Dopo cinque album densi di fascino e, come dicono loro stessi salutando il pubblico al termine del loro concerto milanese, “sempre più claustrofobici e privati”, i pugliesi La Municipàl possono ormai ampiamente considerarsi una certezza nel panorama rock d’autore contemporaneo. Un progetto incentrato sulla scrittura debordante autenticità e poesia di Carmine Tundo e sulla sua capacità di mettere a nudo con una naturalezza disarmante fragilità umane, sentimenti irrisolti, incertezze esistenziali e turbamenti di provincia, ma anche un gruppo dotato di un approccio musicale ombroso e diretto che riesce a coniugare in modo mai banale immediatezza, modernità ed eleganza. Dunque, dopo l’ennesimo gioiello rappresentato dal loro ultimo album intitolato “Dopo tutto questo tempo”, la curiosità di vederli dal vivo era davvero parecchia.
La dimensione live, pur mantenendo assolutamente intatte l’anima e la bellezza delle canzoni, ci regala una visione della band diversa rispetto a quella mostrata nelle prove in studio: un gruppo più fisico, con un approccio molto anni ’90, capace di inanellare uno dopo l’altro, fin dalle battute iniziali del concerto, una lunga serie brani quasi senza soluzione di continuità, rivestendo gli arrangiamenti di un’indole decisamente più rock che mantiene costantemente alta la tensione emotiva, fatta eccezione per un’intimissima parentesi semi-acustica verso la metà del set che permette al pubblico di rifiatare abbandonandosi ad atmosfere più delicate ma ugualmente toccanti e per un momento con Carmine Tundo da solo sul palco che accenna qualche brano a richiesta creando una grande complicità con il pubblico. Protagonista assoluto della scaletta è ovviamente l’ultimo disco uscito solo pochi mesi fa, ma nel corso della serata non mancano i ripescaggi dallo splendido “Bellissimi difetti” del 2019 e soprattutto dall’album d’esordio datato 2016 (“Le nostre guerre perdute”) che il pubblico mostra di apprezzare e conoscere benissimo.
Una conferma importante, specie in una piazza come quella milanese e in un locale tutto esaurito ormai da settimane, per una band che rappresenta qualcosa di assolutamente prezioso nell’attuale panorama musicale italiano.
Roberto Bonfanti [scrittore] www.robertobonfanti.com
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