Press. Vivo Concerti
Ph. Francesco Prandoni
Che il nord Europa sforni in continuazione nuovi talenti sulla scena house è risaputo da decenni ormai. Non tutti sono invece consapevoli di quanto sia sempre più forte l’ascesa di una corrente di artisti che si identifica per la proposta di uno specifico e magnifico universo musicale elettronico, l’ambient.
Con le sue dolci synth melodies, ora teneramente introspettive, ora vivacemente festose, Ben Böhmer è probabilmente l’attuale esponente più prolifico di questo mondo.
Definito da Boris Brejcha come il dj rivoluzionario del 2020, Ben traduce le sue emozioni in canzoni, proponendo una deep house progressiva, dai tratti trance e techno, prodotta cavalcando la forte consapevolezza che fare musica sia in primis una pratica terapeutica: i suoi brani hanno una loro personalità ed entrano in contatto con chi li ascolta, indirettamente, creando empatia.
Accolto da un Fabrique aperto tristemente solo a metà (complice il rinvio della data, originariamente fissata per il 3 novembre 2022) e composto da un'audience prevalentemente nordica (tedesca in particolare), l'artista entra in punta di piedi, suonando alcune delle sue hit più moderate, creando un atmosfera puramente chill.
Con il suo carisma delicato ma d’effetto pian piano sale di tono, accrescendo il ritmo dello show e trasferendolo (progressivamente, appunto) da un clima lounge a puro club.
A tratti sorride, salutando il pubblico al microfono e danzando sopra i propri suoni.
Davvero piacevole da sentire live, in due ore di performance propone una serie di singoli (tra i quali Promise You, il primo ad essersi affermato con forza e rappresentante di tutto il suo background fatto di flauti ariosi, accordi ipnotici e attenuati frammenti vocali) e un’ampia presenza di traccie tratte da Breathing (album che gli ha cambiato la vita e con il quale ha colpito nel 2019, contenente la traccia omonima, Wall Of Strings, Maelstrom e In Memoriam, dedica al padre tragicamente scomparso) e Begin Again (con il quale si è confermato nel 2021, con la traccia omonima, Beyond Beliefs, Revelation, Strangers e Fade To Blue).
Senza stravolgere particolarmente i brani dalla loro dimensione su disco (tolto qualche allungo sui cambi e qualche gioco sui drop), in live abbraccia l’impegno di proporre le parti melodiche dei brani suonandole dal vivo, su pianoforte: è ciò in cui pensa di essere più bravo, è l’eredità del suo passato da insegnante dello strumento.
Un fattore che aggiunge enfasi allo show e che permette all’artista di empatizzare ancora di più con la console.
Dopo l’interruzione, causa pandemia, di circa il 50% del tour di Breathing, non vedeva l’ora di tornare davanti al pubblico, creando connessione ed esprimendo quell’attitude da compositore che, ascoltando il suo cuore, dà un volto musicale alle sue emozioni.
Tra gli artisti di punta di Anjunadeep e forte appassionato di Stephan Bodzin (e della scena dance in generale), giunto a Berlino dalla piccola Göttingen e attualmente in viaggio in tutto il mondo con il suo Begin Again World Tour, il tedesco propone una musica che aiuta a rilassarsi e recuperare, a volteggiare con il corpo e con la mente.
Protagonista di una carriera esplosa ufficialmente solo da una manciata d’anni, Ben Böhmer ha già pienamente dimostrato di essere un vero galantuomo della console, capace di suonare con carattere e di contribuire all’illuminazione di una corrente musicale che negli ultimi anni si sta affermando come una delle più popolari e amate.
Umberto Lepore
@thesound.ofbeauty
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