
I LIMITI NON ESISTONO
Le sfide che hanno cambiato la mia vita
Andrea Pusateri
«Le storie dei disabili cominciano quasi sempre da quello che manca e non da quello che c’è. Siamo gli unici a essere definiti più da quello che non abbiamo che da quello che abbiamo, credo. La gamba che ho perso in un certo senso fa parte di me, è vero, ma non è ciò che conta di più.»
Andrea non è una persona normale, decisamente. È uno che corre, innanzitutto, e non si ferma mai: a piedi, in bicicletta, a nuoto, con il sole e con la pioggia, da solo o in mezzo a centinaia di persone. È anche uno che non si arrende, uno di quelli che se si mette in testa una cosa la porta a termine in qualunque condizione, senza accampare facili scuse o senza cercare scorciatoie. È uno che non ha rimpianti, sicuramente, che non ha mai perso l’occasione per sfidare se stesso, alla ricerca di stimoli sempre nuovi. E poi, certo, rischiavamo di dimenticarcelo: Andrea Pusateri a quattro anni ha perso una gamba in un incidente.
Nel volume I limiti non esistono, edito da Edizioni Piemme, Andrea racconta la sua storia. Altri, al suo posto, avrebbero messo al centro della narrazione la gamba che non ha. Lui no: perché non è ciò che manca a definire l’essenza di una persona, ma ciò che c’è.
È da qui che hanno origine la forza e fiducia che lo hanno sempre accompagnato, dai primi timidi esperimenti in bicicletta alle grandi gare di Coppa del mondo, fino alle ultime esperienze da Ironman: nel racconto che Andrea fa di sé emerge il ritratto di un ragazzo che ha fatto di un limite una virtù, trasformandolo nel motore silenzioso che ha mosso tutti i suoi passi, cercando ogni volta nuovi traguardi da superare. Senza dimenticarsi, nello stesso tempo, degli altri, di chi di fronte alle sue stesse difficoltà non riesce a reagire, ai quali Andrea dedica pagine piene di forza, disincanto e ironia. Per far scoprire che il mondo, se uno vuole, è a portata di mano. Basta allungarla
ANDREA PUSATERI Nato a Monfalcone nel 1993, all’età di 4 anni ha perso una gamba in un incidente ferroviario. Ma questo non l’ha mai fermato. Non ha mai rinunciato allo sport, per questo è diventato paraciclista, triatleta, maratoneta e, ultimo solo per questioni cronologiche, Ironman.
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